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St. Lucia

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Romantica, affascinante, luminosa: Santa Lucia è un’isola caraibica dell’arcipelago delle Piccole Antille famosa per gli spettacolari paesaggi e la natura ancora selvaggia. Il turismo, infatti, non è ancora una sistematica fonte di guadagno per la popolazione locale che è impegnata, soprattutto, nella coltivazione della frutta e, in particolare. delle banane. L’isola è prevalentemente montuosa e di origine vulcanica come dimostrano la presenza di due rilievi: ilGros Piton (770 m) e il Petit Piton (743m), anche se la cima più elevata è il Mount Gimie, con i suoi 950 metri. Prima di essere scoperta da Cristoforo Colombo nel 1502, era abitata dagli indiani arauachi e dai caribi. Il suo nome è dovuto, secondo la leggenda, proprio al giorno della sua scoperta (13 dicembre 1502), che corrisponde alla tradizionale festa di Santa Lucia a Siracusa. Dopo essere stata contesa, per decenni, tra inglesi e francesi, venne conquistata dagli inglesi nel 1814 ed entrò nel Commonwealth nel 1967. A Santa Lucia si può soggiornare in eleganti hotel e resort oppure optare per una sistemazione in ville o appartamenti. In ogni caso, si sperimenterà la tradizionale accoglienza caraibica fatta di sorrisi, affabilità, danze e musiche tradizionali. A Santa Lucia anche la movida notturna è di tutto rispetto come anche la cucina, che nei ristoranti viene offerta nel lato migliore della tradizione creola. L’isola attrae turisti provenienti da tutto il mondo per le sue spiagge di sabbia bianchissima e per le sue baie incastonate nel verde e caratterizzate da fondali marini ricchissimi. Piccoli villaggi di pescatori, come il pittoresco Soufrère, si alternano a candidi arenili, come quelli della Vigie & Choc Bay. E se ci si spinge verso l’entroterra, si possono incontrare vallate incantate, foreste tropicali e cascate, dove dimorano rare varietà di pappagalli.

Castries è la capitale di Santa Lucia nonché il principale centro commerciale di questa parte dei Caraibi. Caratterizzata da un’animata vita portuale, ogni giorno, specie in estate, vi attraccano navi da crociera. Allontanandosi di poco dal porto, ci si imbatte ben presto nella zona più vivace della città: il Castries Market, stracolmo di frutta, verdura e artigianato locale. Sfortunatamente, la città, fondata dai francesi nel Settecento, è stata devastata per ben tre volte, tra il 1785 e il 1948, da incendi che ne hanno cancellato i pochi edifici storici. Tuttavia, la piazza principale (Derek Walcott Square) è sopravvissuta all’ultimo incendio e oggi si presenta circondata da edifici in legno, con gli elaborati balconi, e dalla Cattedrale dell’Immacolata Concezione. Proprio di fronte alla chiesa, fa bella mostra di sé una pianta secolare che, secondo le ultime stime, pare abbia 400 anni. Molto bella anche la Biblioteca Comunale, il cui stile è chiaramente vittoriano. Castries deve il suo nome a Charles Eugène Gabriel de la Croix, Marchese di Castries, ma il suo nome originario era Carneage ovvero “ancoraggio sicuro”, proprio per la conformazione del suo porto.

 

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